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Com’è un giorno al reparto produzione di Sonus faber?
Generalmente molto indaffarato, ma sempre armonioso; rumoroso, ma sempre con buona musica.
Abbiamo chiesto qualcosa di più ad Alberto, uno dei dipendenti più esperti in azienda; oggi, ci racconta qualcosa di più sul nostro blog.

Da quanti anni lavori in Sf?

Ben 16 anni.

Descrivici in cosa consiste esattamente il tuo lavoro in azienda: quali sono i tuoi compiti, qual è il tuo team di lavoro.
In collaborazione con il direttore di produzione, gestisco il reparto produttivo dell’azienda; è una bella responsabilità ed un bel lavoro di coordinamento con il reparto che si occupa del rivestimento in pelle dei cabinet, con la sezione dedicata ai crossover ed il reparto assemblaggio.

Che atmosfera si respira nel reparto produzione di Sf?
Casalinga: tra il rumore della radio e i colleghi, che oramai sono diventati anche amici, si sta bene!
Ogni tanto, il venerdì abbiamo un rito: dalla produzione parte una chiamata a tutti gli altri uffici di Arcugnano, e ci si ritrova qualche minuto in mensa per il “Sopressa Day”! Una piccola pausa con una fetta di pane e soppressa, per poi affrontare meglio il giorno più duro della settimana!

Qual è la fase produttiva che più ti affascina, e perché?
Non saprei scegliere! In generale, è affascinante lavorare il prodotto con le mani e vederlo prendere forma; in più, i diffusori di dimensioni maggiori vengono lavorati in coppia, per cui è ancora più coinvolgente.

Dall’inizio del tuo percorso qui in Sf, come si è evoluta l’azienda dal tuo punto di vista, e come ha influito questo sul tuo lavoro in reparto?
Da the Sonus faber in poi è stato fatto un grande salto, in tecnologia e design: ora arrivano ordini da tutto il mondo, e per finiture anche molto particolari…diciamo che non ci si annoia mai.

Sei mai stato legato ad un prodotto Sf in particolare? Hai un diffusore che senti più “tuo”, per affinità o perché hai partecipato con particolare attenzione alla sua realizzazione?
La linea Cremona: ne ho fatte davvero tante! Devo aggiungere però anche Ex3ma….un diffusore molto particolare e importante, relaizzato in sole 30 copie che ho sentito tutte parecchio “mie”.

Stradivari vs Aida: è meglio il suono “classico” di un diffusore della linea omaggi, o l’innovazione partendo da un suono che non c’era?
Non si può davvero dire: dal punto di vista della semplicità di produzione, naturalmente meglio i diffusori home theatre che non abbiano troppi componenti da montare! Stradivari, rispetto ad Aida, è “un gioco da ragazzi”, ma mai nulla è stato come realizzare le the Sonus faber!

Salutaci con il nome del tuo diffusore Sf preferito, e il vinile che metteresti per farlo suonare.
Minima, una vera istituzione, con…qualcosa degli Iron Maiden!