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Il segmento delle cuffie è oggi uno dei più interessanti per le aziende che si occupano di alta fedeltà: ecco perché, per la nostra prima esperienza in questo campo, volevamo uscire con un prodotto mai visto prima.

Quando a Livio Cucuzza è stato chiesto di pensare alla realizzazione di un paio di cuffie, la sfida dal punto di vista del design si è rivelata subito affascinante.
Progettare cuffie high end è diverso da progettare diffusori high end, perché entra in gioco la figura umana, con la sua forma e le sue proporzioni; e di queste forme e proporzioni bisogna tenere conto in ogni fase progettuale ed esecutiva.

Come dimenticare poi che un prodotto così non è destinato a essere collocato in un ambiente, ma può essere utilizzato ovunque, lo si porta con sé, lo si indossa. E allora, oltre alla qualità del suono si deve puntare su un’estetica versatile e al tempo stesso sempre impeccabile.
Ci è voluto del tempo per arrivare al disegno definitivo di Pryma, a partire dal primo briefing, passando per tutte le fasi di ricerca e di progettazione, fino al risultato finale, di cui siamo enormemente soddisfatti.

Per questo progetto abbiamo utilizzato i migliori materiali possibili: l’alluminio dei gusci è prodotto da un’azienda italiana del settore degli accessori moda e occhialeria; la pelle dell’archetto è stata prodotta da un’altra azienda del nostro paese, fornitrice di alcune delle maggiori aziende della moda. Non a caso l’archetto in pelle richiama le fattezze delle cinture della migliore pelletteria italiana.

Ecco perché, afferma Livio Cucuzza, quando si acquista Pryma si acquista un pezzo di cultura italiana. Che è non è fatto soltanto di un’idea, di una serie di caratteristiche 100% made in Italy, di esperienza e di artigianalità, ma è tutto questo assieme e molto di più.

Scopri cos’altro ha rivelato Livio Cucuzza sulla genesi di Pryma, nell’intervista su SoundStage!