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Doug Schneider di SoundStage Global non ha resistito al design della nostra nuova linea: Lumina.

Nella sua recensione si sofferma sul design e sull’italianità dei nuovi diffusori, in attesa di rendere noti i risultati della prova d’ascolto che sta avvenendo proprio in questi giorni sotto la supervisione di Diego Estan.

 

L’attenzione per il design

Certi valori non tramontano mai, da sempre Sonus faber ha messo al centro anche l’aspetto estetico: “L’attenzione di Sonus faber per l’aspetto estetico è iniziata con Franco Serblin che ha fondato la società nel 1983. Serblin credeva che i diffusori dovessero fare qualcosa in più oltre a suonare bene, pensava che dovessero anche abbellire una casa. Per farlo, dovevano essere modellati come mobili di pregio. Oggi, Paolo Tezzon, il designer acustico dell’azienda, e Livio Cucuzza, l’industrial designer, mantengono la tradizione di combinare la qualità del suono audiofilo con quello stile visivo distintivo che ha reso il marchio immediatamente identificabile”.

 

Un progetto interamente realizzato in Italia

Il valore aggiunto di progettare e realizzare un prodotto interamente in Italia è quello di poter mettere in ogni diffusore il sapere e la cura dei maestri artigiani.
L’azienda produce le Lumina nel suo stabilimento di Arcugnano, in Italia, a circa 70 miglia da Venezia. Non c’è l’outsourcing in Cina, come si vede spesso negli altoparlanti più economici”.

 

Una scelta dei materiali di qualità

Come sempre, la scelta dei materiali è essenziale per garantire delle prestazioni impeccabili sotto tutti i punti di vista.
I lati e il top di Lumina sono avvolti da una finta pelle nera, un materiale utilizzato nella maggior parte degli altoparlanti dell’azienda. In effetti, una Sonus Faber senza pelle è un po’ come una pizza senza formaggio. Oltre ad avere un bell’aspetto, la pelle ha un altro vantaggio: è resistente, quindi non rischia di essere graffiata o intaccata come una finitura verniciata o impiallacciata.

Il deflettore anteriore, che è “disaccoppiato” dal resto del cabinet con un materiale viscoelastico utile a migliorare il suono, è un pezzo in legno multistrato rifinito in vero legno per le finiture Noce e Wengè, e vernice nera lucida per la finitura Piano Black”.

 

In attesa dei risultati della prova d’ascolto non perdere l’occasione di leggere l’intero articolo di Doug Schneider e l’intervista a Livio Cucuzza che ci parla della nascita di Lumina.

 

Leggi l’intero articolo qui.