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Streaming musicale ai tempi del lockdown

La Musica svolge da sempre un ruolo importantissimo per l’uomo. Dal primo suono del mattino se impostata come sveglia, a vivace compagna di viaggio o intima amica nei momenti di relax, la musica è una preziosa risorsa per equilibrare gli stati dell’animo umano.

A seconda dell’umore andiamo alla ricerca di musiche che riescano ad infonderci carica o che stimolino la condivisione con gli amici. La musica non è solo un bene universale, ma è una necessità che non ci fa mai sentire soli.

Il triste arrivo del virus e il conseguente annuncio del lockdown forzato ha stravolto la nostra realtà.

Per qualcuno questi mesi sono stati vissuti come una possibilità improvvisa di riappropriarsi del proprio tempo.

Abbiamo messo da parte tutti quegli impegni che ci impedivano di stare con noi stessi e, in casa, abbiamo ridato valore a quelle cose che davamo per scontate e a cui prestavamo poca attenzione. Tra queste c’è sicuramente apprezzare la buona musica e i contenuti video oppure ascoltare la radio e i podcast.

 

Music streaming

Ci saremmo aspettati di vedere un aumento dell’uso di servizi di streaming musicale, proprio per l’isolamento forzato all’interno dell’abitazione, tuttavia non è questo il caso, visti gli indicatori che mostrano il contrario! Lo streaming nei paesi in blocco sembra essere sceso tra il 15% e il 20%. Ciò è collegato al cambio di abitudini dei consumatori che hanno eliminato le “situazioni chiave” per l’ascolto della musica in streaming come il pendolarismo quotidiano, l’attività sportiva oppure le pause d’ufficio.

A marzo, quando la pandemia ha iniziato ad impattare significativamente sugli Stati Uniti, lo streaming è diminuito per tre settimane consecutive di seguito. Prima del 2%, poi dell’8,8%, in seguito del 3,2%. Una tale diminuzione si vede raramente. Solitamente il calo annuale più alto riguarda la settimana successiva alle vacanze di Natale, ma l’indicatore è comunque inferiore all’1%.

Tuttavia l’ultima settimana di marzo ha visto un aumento del 2% dello streaming negli Stati Uniti. Secondo il rapporto Q1 2020 di Spotify, gli utenti e i consumi attivi giornalieri complessivi sono rimasti in linea con le loro previsioni, sebbene, Italia e Spagna, i mercati più colpiti dalla pandemia, abbiano registrato notevoli riduzioni.

Proprio Spotify ha mantenuto la posizione numero uno mondiale dichiarando di aver raggiunto 130mln di user nei primi 3 mesi del 2020, sebbene Apple abbia conquistato il primo posto negli Stati Uniti. Anche Amazon Music ha registrato una forte crescita con i suoi piani di streaming multipli destinati a un vasto pubblico, sebbene i suoi abbonamenti siano strettamente collegati alle geografie degli altoparlanti intelligenti Echo, che si sono fortemente spostate verso gli Stati Uniti e il Regno Unito.

 

Live streaming

Nelle ultime due settimane di marzo c’è stato un aumento del 70% di dirette live su Instagram, rispetto a febbraio. Oltre alle dirette Instagram, YouTube è un’altra piattaforma che ha permesso agli artisti di connettersi istantaneamente con i propri fan. Dua Lipa per esempio ha completato l’uscita del suo nuovo album, Future Nostalgia, suonando e commentando ogni canzone dal vivo nel proprio canale YouTube.

 

Podcast e Radio

Su Voxnest si legge che a marzo 2020 la media mensile di ascolti di podcast su Spreaker è aumentata del 50%.

Inoltre, a metà del mese scorso in pieno lockdown i nuovi podcast sono cresciuti di oltre il 700% nella categoria Tempo Libero.

Allo stesso modo, la radio ha beneficiato di un aumento dei consumi, in quanto fonte per gli ascoltatori notizie in diretta, voci amichevoli e compagnia.

 

“PandeMusic” di Sonus faber

Abbiamo creato per te una playlist che riassume qualche genere musicale molto ascoltato durante la pandemia. Se hai voglia di ascoltarla visita i nostri canali ufficiali di Spotify e Tidal!