La the Sonus faber SE17. La sua storia raccontata da Paolo Tezzon, Sonus faber R&D manager
“…La the Sonus faber, lanciata nel Giugno del 2010, è stato il nostro progetto più ambizioso, estremo e al di là di qualsiasi limite teorico.
L’innovazione del cabinet
La sua realizzazione ci ha permesso di sviluppare una serie di soluzioni che sono state utilizzate successivamente per la produzione di Sonus. Impiegherei troppo tempo a citarle tutte, perciò mi limito a nominare quelle che hanno più influenzato la nostra evoluzione.
La prima è il cabinet a doppia curvatura implementato assieme ad un complesso sistema di smorzamento realizzato con la tecnica del constrained layer damping, quindi con due “ali” esterne a curvatura duale tirate dall’interno del cabinet interno con l’interposizione di uno strato di materiale resiliente.
Nella the Sonus faber originale, per la prima volta e oserei dire in maniera clamorosa, sono stati utilizzati degli elementi in avional massiccio inchiavardati alla struttura lignea – i Dampshell – messi in pressione sopra e sotto il diffusore come fossero una morsa, con un sistema che abbiamo chiamato Anima Legata: una barra in lega di acciaio amagnetico che li mette in trazione. È stata una tecnica costruttiva che abbiamo sperimentato per la prima volta qui e che è diventata una costante nelle Sonus faber di alto livello.
Queste straordinarie soluzioni, insieme ad altre, sono state il punto di partenza per una nuova generazione di diffusori.
Nasce the Sonus faber SE17
Passati 8 anni, le nostre abilità e le nostre conoscenze si sono evolute così tanto che abbiamo sentito chiaramente la possibilità, e la necessità, di trasformare la the Sonus faber in qualche cosa di ancora più performante, comprendendo che tutte queste idee avevano concorso a realizzare un oggetto straordinario, ma ancora “in fieri”. Parallelamente grande era la richiesta di ulteriori esemplari che ci arrivava senza interruzione da varie parti del mondo.
È così che nasce la the Sonus faber SE17 e di seguito alcune delle modifiche che l’hanno resa grande.
Innanzitutto, la prima e più eclatante riguarda agli altoparlanti per l’emissione delle medie e alte frequenze, che sono stati completamente sostituiti. Per il tweeter frontale, abbiamo usato il più ambizioso e il più esclusivo dei tweeter mai realizzati dai nostri laboratori, quello di Ex3ma, sviluppato nel 2014.
Questo tweeter ha la peculiarità di essere stato il primo, nella storia dell’alta fedeltà, basato su di un diaframma in Berillio, modificato però dal punto di vista fisico per migliorarlo ulteriormente in termini di risultati musicali. Infatti, il Berillio presenta un timbro dalla caratterizzazione metallica che spesso risulta sgradevole all’ascolto. È stato quindi effettuato un trattamento consistente in un deposito superficiale di carboni di diamante. Il valore aggiunto di questo trattamento è la sua abilità di donare al Berillio alcune delle proprietà tipiche del diamante, la principale delle quali è la durezza alla quale consegue un’ulteriore rigidità della cupola, il che significa spostarne più in alto – a frequenze inudibili – l’intrinseca frequenza di risonanza.
Questa modifica ci ha consentito di ottenere il risultato timbrico desiderato, un suono velocissimo e dettagliatissimo, assolutamente arioso. Riassumendo in una parola: un suono naturale all’ascolto.
Innovazioni del midrange e della camera anecoica
Abbiamo usato poi il migliore dei midrange a nostra disposizione, quello sviluppato per Lilium, basato su un cono asciugato ad aria partendo da una mescola di polpa di cellulosa e di altre fibre vegetali come Kapof e Kenaf; la massima espressione dei nostri sviluppi. Questo altoparlante è poi impreziosito da un cestello in Avional e Gunmetal, utilizzato per la prima volta nella the Sonus faber originale e potenziato da un motore magnetico al Neodimio senza compromessi. Un altro lavoro compiuto sulla the Sonus faber SE17 che ha determinato un’evidente miglioria, mantenendo gli straordinari altoparlanti per la riproduzione delle frequenze medio basse, basse e bassissime, è stato quello di rilavorare completamente il trattamento acustico delle loro cavità di caricamento e una revisione nell’implementazione del sistema Stealth Reflex. Abbiamo, in sostanza, migliorato la qualità del materiale assorbente e la sua disposizione, nonché risintonizzato gli accordi risonanti delle camere.
Ultima cosa, ma non meno importante, anzi fondamentale, abbiamo potuto beneficiare, cosa che all’epoca della the Sonus faber originale non era possibile, della nostra camera anecoica, e questo ci ha consentito di riprogettare da zero il circuito di filtraggio e migliorare tantissimi parametri relativi alla linearità, alla velocità, alla risposta ai transienti e alla risposta all’impulso.
the Sonus faber SE17 oggi
Il risultato è che abbiamo una the Sonus faberSE17 che ha la stessa potenza travolgente dell’originale, con tutte le stesse soluzioni tecniche, ma molta più veloce, trasparente, articolata e definita, con un comportamento del dominio del tempo veramente eccezionale.
La the Sonus faber SE17 è un diffusore per certi versi assoluto, unico e irripetibile…”